Corso Liberazione, lettera aperta sulla sicurezza stradale
martedì 17 gennaio 2017 – lettera aperta prot. 0001772/2017 del 16/01/2017 Comune di Arona
Al sig. Sindaco del Comune di Arona
Atto di significazione relativo a cordolo valicabile in corso Liberazione mediante lettera aperta.
Per senso civico e spirito di servizio diamo voce al malcontento e preoccupazione dei cittadini, che hanno garages o fruiscono di stallo di sosta nella costruzione e area retrostante alla sede di lavoro del Suo ex Vice Sindaco e attuale Assessore alle attività produttive, con cui hanno accolto l’annuncio dell’Assessore alla Viabilità relativo alla posa di un cordolo in PVC a centro carreggiata di corso Liberazione, costituendo anche a nostro giudizio serio ostacolo all’entrata ed uscita da quell’area con gli automezzi e pregiudizio all’incolumità dei ciclisti a causa dell’ulteriore restringimento della carreggiata.
“Troppa grazia S. Antonio” sarebbe stato il caso di dire, perché l’attenzione posta dalla consigliera Torelli al disagio viabilistico di corso Liberazione, segnalato alla S.V., non ipotizzava una simile scriteriata soluzione.
Abituati alle provocazioni verbali dell’Assessore alla Viabilità, avevamo Pensato che con il passare dei giorni la ragionevolezza sarebbe prevalsa e abbiamo tralasciato di focalizzare pubblicamente quell’annuncio, come pure avevamo voluto non enfatizzare la Sua precedente caduta di stile nei confronti di una signora per aver avuto l’ardire di perorare sul sito “Arona è Tua – miglioriamola insieme” la causa delle piste ciclabili.
E presa ora consapevolezza che “autocritica e ripensamento” non hanno più residenza nel Palazzo di via S. Carlo riteniamo assolutamente doveroso ed urgente:
a) segnalare alla SV che non costituisce rimedio efficace ad evitare la svolta a sinistra uscendo da via Gramsci – da parte di automobilisti non rispettosi dell’affisso divieto – la posa del prospettato cordolo che esso stesso:
– crea in modo permanente notevole e generale disagio agli utenti della strada;
– costituisce potenziale pericolo a causa del restringimento delle due carreggiate, ove peraltro pullman e camion non ne rispettano, già adesso, la delimitazione segnata con la striscia bianca, anche nel caso di eliminazione di alcuni stalli di sosta (oggi esistenti);
– non tiene inoltre in considerazione la movimentazione dei mezzi pesanti per carico e scarico di merci nell’adiacente supermercato, oltre a quella giornaliera dei residenti ed aventi diritto al parcheggio all’interno dell’ampio cortile nell’area sopra indicata con accesso “fronte via Gramsci”;
– espone ancora di più in quel tratto di strada i ciclisti ad essere investiti:
per contro un diverso invito all’immissione su corso Liberazione nel tratto finale di via Gramsci, unitamente ad un ripensamento degli attraversamenti pedonali, potrebbe risultare più efficace allo scopo.
b) invitare la SV ad usare frequentemente la bici per andare in Comune, onde constatare “di persona” il pericolo che, già oggi, corrono – in quel tratto di strada – quanti l’utilizzano per raggiungere dalla periferia il Palazzo comunale non solo per scelta ecologica, ma soprattutto per la difficoltà di parcheggiare.
Con questo formale atto di significazione, quantomeno sotto il profilo morale, la S.V. porterà la responsabilità di ogni danno che dovesse accadere a persona e/o cosa in conseguenza del posizionamento – irragionevole, non utile e di pregiudizio all’incolumità delle persone, di un cordolo pur se valicabile in corso Liberazione in prossimità dell’innesto di via Gramsci.
In fede.
M. Cavalli – A. Di Natale – M. Ziggiotto