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Salone Merzagora

Salone Merzora - facciata Corso LiberazioneL’edificio dell’ex Asilo Bottelli, costruito nel 1853 dall’Ing. Antonio Polli per volontà di Luigi Bottelli, non era dotato di un adeguato salone-refettorio per ospitare i bambini dell’asilo il cui numero crebbe considerevolmente negli ultimi decenni del Secolo XIX. Si rese così necessaria la costruzione di un nuovo salone che permettesse anche di accogliere gli spettacoli beneficienza dei piccoli ospiti e l’albero di Natale.
Fu necessario tuttavia aspettare la morte di Saverio Merzagora (1821-1894) per avere la disponibilità economica necessaria.
Saverio Merzagora, con testamento redatto davanti all’Avv. Felice De Vecchi il 18 giugno 1891, designò erede universale del suo patrimonio l’Asilo Bottelli, specificando una serie di legati ad altri enti benefici quali l’Orfanotrofio, l’Ospedale, il Ricovero di mendicità, nonché ai suoi tre nipoti. La morte, giunta repentina, la colse il 28 dicembre 1894. L’eredità ammontò, dedotti i legati e le spese, a circa 120.000 lire. Grazie a questa notevole liquidità l’Amministrazione dell’Asilo poté pensare di ampliare l’edificio Bottelli, aggiungendovi un nuovo capiente salone-refettorio.
Il 31 agosto 1891 la Direzione dell’Asilo, presieduta da Tommaso Balestra, deliberò la costruzione del nuovo edificio sul terreno confinante a sud acquistato nel 1877 dalla famiglia Carugati. Il progetto scelto fu del Geom. Alessandro Colombo e e il costo stimato in lire 9.335,43.
Contestualmente venne deciso di far eseguire dallo scultore Guido Monteggia di Milano un busto a ricordo di Saverio Merzagora con la spesa di lire 700 da collocare nel salone stesso.
I lavori iniziarono nel 1896 e giunsero a conclusione nel novembre di quell’anno.
Tuttavia in corso d’opera la Direzione dell’Asilo decise di apportare modifiche al progetto iniziale incrementando la superficie del salone da 150 a 222 metri quadrati modificando la facciata sia nel prospetto sia nello zoccolo che fu realizzato in granito di Baveno, uniformandolo a quello già in opera sull’edificio dell’Asilo. Tali modifiche comportarono la formulazione di un conto consuntivo di gran lunga superiore a quello preventivato.
In data 29 novembre 1896 la Direzione dell’Asilo deliberò di accettare la liquidazione in via concordataria all’impresa Borsani delle opere per la cifra di L. 14.636,75 come da perizia di Luigi Poli, al fine di non incorrere in una vertenza legale con l’impresa stessa.
Nel 1912 la copertura originaria a terrazza in cemento bitumoso Weber di Lipsia venne sostituita con un tetto a due falde e nel 1913 fu realizzato l’impianto di riscaldamento a termosifone.
Il salone continuò fino al 1990 ad essere utilizzato dall’Asilo Bottelli, finché si decise per una sua ristrutturazione che ben presto si arenò, lasciando l’edificio in uno stato di profondo degrado per molti anni.
Il restauro conservativo del Salone iniziato nel 2007. condotto sotto la direzione della Soprintendenza ai Beni architettonici del Piemonte, e conclusosi nel 2009, ha finalmente riconsegnato alla città di Arona questo prestigioso bene nella sua splendida veste originale con tutte le necessarie dotazioni tecnologiche e impiantistiche per l’uso di salone polifunzionale per conferenze e spazio di mostre temporanee a cui è stato destinato dall’Amministrazione Comunale.
Il progetto esecutivo, redatto dall’Arch. S. M. Mancuso è stato approvato il 18 luglio 2007. Il contratto di appalto con la Ditta Imprese Costruzioni Edili Selva Mercurio di Como è stato registrato ad Arona il 20 dicembre 2007 per un importo di € 427.216,35. Il costo finale del recupero del Salone, per le modifiche in corso d’opera, ha raggiunto la cifra di € 600.000,00.
La riapertura al pubblico è avvenuta il 12 settembre 2009 con l’inaugurazione della mostra “Pittori Lombardi nel Verbano” vedi l’album»

posizione: Corso Liberazione, 60  coordinate: N45.75975 E8.55888 Mappa»

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