Legambiente, accertamenti sui lavori in corso al torrente Vevera
giovedì 4 febbraio 2021 – Comunicato stampa Circolo Legambiente – Gli Amici del Lago
Legambiente e Federazione provinciale pesca (FIPSAS) hanno richiesto e fatto attivare accertamenti e indagini sui lavori in corso sulla sponda e nell’alveo del torrente Vevera ad Arona, al fine di verificare l’ittiocompatibilità e la tutela dell’habitat naturale degli interventi.
In merito ai lavori in corso di svolgimento sulla sponda idrografica destra del torrente Vevera e l’accesso all’interno dell’alveo di una macchina movimentazione terra con i cingoli, su segnalazione del circolo locale di Legambiente sono stati effettuati accertamenti e indagini da parte delle guardie ittiche volontarie di Federazione pesca (FIPSAS) in data 2 e 3 febbraio ai quali seguirà a breve anche un sopralluogo da parte della polizia provinciale di Novara per ulteriori verifiche. A fronte di ciò, risulta che attualmente la macchina di movimentazione terra non opera più all’interno dell’alveo.
La Federazione provinciale pesca (FIPSAS) ricorda che la fauna ittica costituisce un’importante componente della biodiversità negli ambienti acquatici e un indicatore rilevante nella definizione della qualità ecologica dei corpi idrici. I vari interventi idraulici – anche per la messa in sicurezza delle sponde idrografiche – devono essere ittiocompatibili; di conseguenza nella maggior parte dei casi dove a causa di lavori si è reso necessario l’utilizzo di macchinari all’interno degli alvei torrentizi, si è quasi sempre provveduto a recuperare e trasferire i pesci, al fine di preservare l’integrità della fauna ittica, cosa che, sino ad ora, non è avvenuta per questi lavori.
In particolare, viene anche sottolineato che i mesi di gennaio e inizio febbraio corrispondono ad un periodo molto critico e delicato per i salmonidi, presenti nei torrenti, in quanto provengono dal periodo post riproduzione.
Il circolo di Legambiente Gli Amici del Lago evidenzia invece la paradossale situazione di aver riscontrato un intervento potenzialmente invasivo nell’alveo del torrente, proprio durante la giornata mondiale delle zone umide delle Nazioni Unite (vedi comunicato successivo). “Mentre ormai da alcuni anni tecnici, esperti e naturalisti sono impegnati a identificare forme di interventi non invasivi sui fiumi e buone pratiche replicabili, per prevenire i dissesti idrogeologici che siano anche in grado di salvaguardare gli equilibri delle dinamiche fluviali, purtroppo permane ancora una mentalità diffusa di artificializzazione delle sponde (rettifiche, risagomature, briglie e difese per bloccare la mobilità dell’alveo etc.). Senza dimenticare che compiere lavori in alveo può anche causare alterazioni dirette degli habitat acquatici, che possono essere distrutti, ridotti in estensione e/o frammentati, per fare posto all’area di cantiere e/o all’opera in restauro o installazione. Tali habitat modificati potrebbero risultare critici per la sopravvivenza di specie ittiche di interesse conservazionistico, con conseguenti danni anche alla componente biotica del sistema, essenziale per l’autodepurazione del fiume. Uno dei tanti e fondamentali servizi ecosistemici che i corsi d’acqua ci offrono”.
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lunedì 1 febbraio 2021 – Comunicato stampa Circolo Legambiente – Gli Amici del Lago
Giornata Mondiale delle Zone Umide 2021 (World Wetlands Day) 2 febbraio 2021
Nuove adesioni al progetto Torrenti Verdi di Legambiente per la tutela degli ecosistemi e della biodiversità degli immissari del sud Verbano piemontese
Attualmente sono 8 le amministrazioni comunali con 6 torrenti immissari che partecipano al progetto, coordinato dal circolo territoriale dell’associazione ambientalista, per la salvaguardia delle zone umide e degli habitat naturali della sponda piemontese del lago Maggiore.
In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day), organizzata dalle Nazioni Unite, il circolo Legambiente Gli Amici del Lago annuncia l’adesione di altre amministrazioni comunali e l’inserimento di nuovi torrenti al suo progetto Torrenti Verdi Verbano.
Attualmente i corsi d’acqua interessati al progetto (partendo da sud) sono il torrente Rese con l’adesione delle amministrazioni comunali di Castelletto Ticino e di Comignago, l’alto corso del Vevera, con il coinvolgimento dei comuni di Oleggio Castello, Paruzzaro e Invorio, i torrenti Tiasca e rio Colorio nel territorio di Meina, il torrente Erno con l’adesione dell’amministrazione di Lesa e con le recente adesione di Belgirate entrano a far parte del progetto anche il rio S. Paolo e altri rii minori che attraversano il territorio della cittadina lacustre.
Il progetto, ideato e coordinato dal circolo locale di Legambiente, in collaborazione con la Federazione della pesca sportiva (FIPSAS), viene proposto alle amministrazioni comunali del territorio e ha per obiettivo la tutela e la valorizzazione ambientale degli immissari del basso Verbano Piemontese, al fine di riqualificare i corsi dei torrenti, per renderli fruibili, in una logica di sostenibilità da parte dei cittadini e anche come promozione di un turismo slow e sostenibile.
L’idea di base consiste nel ripristinare il capitale naturale riqualificando i corsi dei torrenti e le loro sponde, per renderli fruibili, attraverso la costituzione di corridoi ecologici e mini-parchi fluviali, attraverso una programmazione strategica e coordinata tra le amministrazioni e i vari portatori d’interessi, attivando diversi progetti e iniziative varie.
Tra le iniziative in fase di progettazione si prevede: il ripopolamento della fauna ittica tramite immissioni di trote Fario con il coinvolgimento e la gestione della Federazione Pesca Sportiva (FISPSAS) con anche la costituzione di zone protette di pesca turistica, la riqualificazione delle sponde con sentieri ciclopedonali ed eventuali piantumazioni, attività di comunicazione ed educazione ambientale rivolti ai cittadini e alle scuole, il controllo dei deflussi minimi vitali delle acque, il monitoraggio della qualità delle acque (in collaborazione con enti scientifici e con gli enti pubblici preposti).
Roberto Signorelli, vicepresidente del circolo Legambiente Gli Amici del Lago ha dichiarato: “I torrenti sono dei veri e propri corridoi ecologici che mettono in comunicazione le colline dell’entroterra con il lago, quindi vanno visti e considerati proprio come aree ambientali pregiate da valorizzare. Le zone umide sono ambienti che ricoprono un ruolo fondamentale, accolgono la più grande biodiversità della terra e sono il fulcro di importanti rotte migratorie, ma sono anche ecosistemi particolarmente sensibili all’impatto della pressione antropica e quindi devono essere tutelati, poiché svolgono anche un ruolo significativo nella stabilizzazione delle emissioni di gas serra e nel mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici”.
Roberto Forni, coordinatore responsabile della commissione lago Maggiore della FIPSAS, partner del progetto ha sottolineato che: “E’ necessario preservare la qualità delle acque e con questo progetto, ci proponiamo – insieme a Legambiente – di attivare il ripopolamento della fauna ittica, intervenendo sul flusso delle acque, permettendo così l’interscambio dei pesci tra lago e zone di riproduzione del fiume, eliminando gli sbarramenti e le barriere architettoniche, anche con interventi ricostruttivi, tipo le scale di monta per i pesci”
Massimiliano Caligara presidente del circolo Legambiente ha puntualizzato: “Questa iniziativa intende costruire una rete ecologica territoriale delle zone umide del Verbano, in sinergia e coordinamento con i vicini bacini idrografici del Cusio e dell’alto corso dell’Agogna, dove sono già ufficialmente attivi i contratti di lago e di fiume. Sono contesti nei quali collaboriamo e partecipiamo a dei tavoli di confronto. In particolare con l’amministrazione di Borgomanero abbiamo iniziato ad ipotizzare possibili interventi di ripristino dell’habitat naturale su alcuni tratti dell’asta del torrente Agogna e del suo affluente Sizzone. Inoltre non escludiamo a breve di aggregare al progetto altre amministrazioni e altri immissari più a nord del lago Maggiore.”