Mostra fotografica “Adelmo e gli altri”
sabato 15 aprile 2023 – ore 17.30, Casa del Popolo
La mostra fotografica “Adelmo e gli altri”, ispirata all’omonimo libro di Cristoforo Magistro, è un’occasione unica per approfondire la vicenda dei confinati per “pederastia” durante il periodo del fascismo in Italia. L’esposizione è stata inaugurata presso la Ca de Pop, in Via Roma 78 ad Arona, ed è aperta al pubblico dal 15 aprile al 1 maggio e diverrà itinerante su tutto il territorio nazionale.
Il libro di Magistro rappresenta emblematicamente l’essenza della repressione nei confronti degli omosessuali durante il regime fascista. Controllo e persecuzione, emarginazione e discriminazione sono gli aspetti essenziali dell’atteggiamento nei confronti di questi individui considerati “anormali” rispetto all’ideale di uomo virile fascista e alle norme della morale sessuale cattolica. Il confino di polizia, descritto nel libro e ripreso nella mostra fotografica, è l’atto formale che condensa in sé tutte le altre forme di confino sociale e familiare vissute dagli omosessuali, non solo durante il regime fascista ma anche in epoche successive.
La mostra prende il nome dall’appena diciottenne Adelmo, il più giovane confinato, e offre una rara occasione per conoscere le storie di una categoria di persone duramente colpite e di cui si conosce poco la storia. I confinati per omosessualità provenivano da ogni parte d’Italia e avevano un’età media di 25 anni. Erano condannati al massimo della pena e inviati a “soggiorno libero”, ma dovevano affrontare grandi difficoltà per procurarsi un’abitazione e un lavoro a causa della discriminazione sociale e delle restrizioni imposte dal regime fascista.
La mostra fotografica offre una dettagliata indagine su questo universo confinario, permettendo di ricostruire l’azione persecutoria attuata in diverse province italiane, da Venezia a Catania, da Mantova a Livorno. In particolare, viene indagato l’operato delle autorità lucane nel gestire i confinati per omosessualità, offrendo uno sguardo approfondito su questa parte oscura della storia italiana.
Attraverso le fotografie, i documenti e le testimonianze esposte nella mostra, il pubblico ha l’opportunità di conoscere da vicino la realtà dei confinati per omosessualità durante il periodo del fascismo, di riflettere sulla discriminazione e la persecuzione subita da queste persone e di approfondire la storia di una categoria di individui spesso dimenticati nella narrazione storica ufficiale.
La mostra “Adelmo e gli altri” rappresenta un importante contributo alla conoscenza di un aspetto poco noto della storia italiana e offre uno spunto di riflessione sulla lotta contro la discriminazione e la repressione nei confronti delle persone LGBTQ+ che ancora oggi affrontano sfide e difficoltà in molti paesi del mondo. La mostra è un’opportunità per promuovere la consapevolezza e la sensibilizzazione sui diritti delle persone LGBTQ+ e sulla necessità di combattere ogni forma di discriminazione, passata e presente.
Il Progetto della mostra foto-documentaria “Adelmo e gli altri” si pone l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulle mai cessate azioni discriminatorie verso le persone LGBTQ+, a partire dai diritti negati dal fascismo ai tanti Adelmo – e ai tanti altri la cui memoria è andata perduta – fino alle minacce sempre attuali e incombenti sul percorso di conquista della piena uguaglianza di tutti i cittadini sancita dalla Costituzione italiana.
Il racconto delle storie di vita di ragazzi discriminati per il loro orientamento sessuale, le foto dei loro volti, hanno il compito di restituire dignità a queste persone, dare forma e immagine alla storia rendendola perciò memoria di tutti e di ognuno.
Dopo l’inaugurazione è seguita una conferenza di presentazione della mostra con Italo Carloni presidente di Agedo Varese, Elena Broggi vice presidente di Agedo Nazionale e Carla Rossi presidente di Agedo Verbania.