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Mercurago saluta don Joseph

domenica 25 luglio 2021 – ore 16.30, Chiesa dei Tre Ponti 
Domenica 25 luglio don Joseph Gbedji ha salutato la comunità di Mercurago nella celebrazione delle 16.30 nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria ai Tre Ponti dove durante il suo periodo di studi in Italia, ha trascorso dieci anni di esperienza come collaboratore in parrocchia durante i fine settimana. Don Joseph che ha concluso i suoi studi in medicina farà rientro in Benin. Con lui hanno concelebrato don Claudio Leonardi, don Paolo Bellussi, don Francesco Gagliazzi, don Daniel Sodea, don Teudor, don Eliseo, il diacono don Fabio Zanetti Chini e tre seminaristi in rappresentanza del Seminario di Novara dove risiedeva durante la settimana per gli studi. Tra i molti fedeli, anche le Suore della congregazione Figlie di Nostra Signora della Neve di Savona. Al termine della celebrazione nel salone di Cà Nostra, i cori di Mercurago che hanno anche animato la celebrazione, hanno tenuto un breve concerto al quale è seguito un momento conviviale di festa con un piccolo rinfresco anche per festeggiare la sua recentissima laurea magistrale in medicina. I seminaristi hanno regalato a don Joseph una penna “per firmare le ricette”,  la comunità mercuraghese, un otoscopio per la sua professione di medico. Tutte le offerte raccolte durante le messe domenicali sono state devolute a don Joseph.

Il saluto di Joseph tratto da “Il Sangiorgino”

Desidero racchiudere tutti i sentimenti che provo al ter­mine di questi dieci anni in un grande GRAZIE che porto davanti al Signore nell’Eucaristia in questa XVII domenica del tempo ordinario. Dieci anni di esperienza come collaboratore in Parrocchia, esperienza che resterà scolpita nel mio cuore con i tratti della gioia, della bel­lezza e anche della pazienza. E questo lo devo a Dio sempre fedele, e per la maggior parte a Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara e al suo con­siglio, a Don Paolo Bellussi e Don Claudio Leonardi, con cui ho condiviso questo tempo nella frater­nità del ministero e nella familiarità con tutta la Parrocchia di Mercurago-Arona. Con ognuno di voi e insieme alla santa Vergine Maria non mi sono sentito solo a casa, ma in famiglia e questo mi ha dato tanta serenità malgrado i miei vari impegni non semplici.
Adesso è arrivato il momento di partire. Partire è come “tagliare” e saper ripartire altrove è la vera radice dell’i­dentità di un uomo-di-Dio. Il distacco, quindi, diventa segno concreto della nostra appartenenza al Signore che sceglie per noi; sì, perché un sacerdote non si appartiene e non appartiene alla sua gente, se non per fede e per incarico ricevuto dell’Autore della missione. Sono con­tento di avere percorso un tratto della mia vita insieme a voi e vi assicuro che questa esperienza mi ha fatto Mercuraghese e finalmente Aronese con sentimenti di gratitudine verso tutti voi indubbiamente indelebili nella mia vita.
Ricorderò sempre le splendide liturgie della Notte di Natale cantate dal Coro Tre Ponti, le preghiere condivise durante le Messe e nelle varie Liturgie Pasquali a Mercurago coi bei ritmi del Coro San Giorgio. I vari e bei momenti delle celebrazioni sono stati per me i doni più belli che mi hanno fatto crescere nella fede e mi hanno aiutato a gustare la meraviglia dell’essere prete in parrocchia.
Grazie don Stefano Rocchetti, Grazie don Maurizio Poletti per essermi stati accanto nel Seminario Vescovile di Novara, per avermi concesso così tanta fiducia, per avermi permesso di gioire della vita comu­nitaria in compagnia dei bravi seminaristi che ringrazio tanto tanto in questa occasione. Nel mio cammino sono stati diversi i seminaristi che mi hanno trasmesso il volto di Dio.
Ringrazio il Signore per la comunità parrocchiale di “S. Giorgio” in Mercurago, dove ho vissuto quasi tutti i week-end in questi anni e vi affido tutti alla cura premu­rosa della nostra Madre celeste, affinché vi conceda la gioia di rimettervi ancora in “gioco”, la forza di rico­minciare, la capacità di rinnovarvi nella fede che ho sempre contemplato in voi. Ho vissuto con gioia e sod­disfazione in questa comunità supportato dalla vostra prossimità, gesti di carità e generosità senza limiti ogni volta che tornavo ai Tre Ponti dove non mi avete mai fatto mancare nulla.
Non potrò mai dimenticare le volte che mi hanno atteso con pazienza alla stazione del treno, che mi hanno aspettato alla porta con la spesa in mano, che mi hanno pulito la camera, che hanno espresso disponibilità ad ascoltarmi e prudenza nel consigliarmi…
Ora si apre davanti me una nuova stagione: chissà quali sorprese il Signore mi riserverà! Pregate per me per poter continuare ad essere (non a fare, ma ad essere) Prete con quello stile contagioso che esprime la felicità di aver donato la vita al Signore e ai fratelli. E, se me lo permettete ancora, spero di poter continuare a cammina­re insieme a voi, in quell’amicizia spirituale che valica le differenze di età e non tiene conto della lontananza fisica. A voi tutti Grazia e Benedizione del Signore. La Madonna non mancherà di farci sentire forti con la Sua materna protezione.
Don Joseph Gbedji

ascolta l’audio della celebrazione

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