Perchè i negozi chiudono ad Arona?
domenica 19 gennaio 2019 – Comunicato stampa “Lago della Bilancia”
Le persone si chiedono come mai ad Arona molti negozi chiudano: sicuramente questo “fenomeno” è spinto dalla concorrenza della grande distribuzione e del commercio online.
Ogni volta che cessa un’attività commerciale, soprattutto se storica, è un pezzo di tradizione del territorio che se ne va. Si perde progressivamente l’identità storico-socio-culturale di un paese. Si può fare qualcosa per fermare questa drammatica situazione?
A livello locale una politica favorevole ai piccoli esercizi è sinceramente auspicabile e, sebbene qualcosa sia stato messo in atto in passato, quali agevolazioni sui tributi a favore di imprese operanti e di nuova costituzione insistenti sul territorio comunale, sicuramente gli interventi non sono stati sufficienti a frenare questo fenomeno.
Basta guardarsi attorno, nella nostra amata città, per rendersi conto di quanti esercizi negli ultimi 2/3 anni sono stati chiusi definitivamente: da una rilevazione sommaria sono state riscontrate più di 20 serrante abbassate tra centro e periferia, contro 7/8 di nuova apertura.
Il Comune ha fornito incentivi fiscali e ben 11 attività ne hanno usufruito nel 2019, quasi tutte in centro e molte di queste sono bar che probabilmente, per la natura della loro attività, non avrebbero bisogno di tali vantaggi; mentre altre attività, magari confinanti, probabilmente a causa dell’assenza di una capillare attività di informazione non ne hanno usufruito.
Ma sembra non bastare. “Lake and Shopping” è costato circa 100.000 Euro di fondi pubblici nel solo 2019, oltre ai contributi degli sponsor. Iniziative che hanno portato incassi notevoli ed in aumento ai bar e ristoranti del centro, e nessun vantaggio alle attività della periferia, che sembrano risentire maggiormente della crisi.
Ci si chiede, di questi soldi pubblici, quanti ne siano stati spesi nelle frazioni, nelle periferie, nelle vie che non siano le solite dello shopping? Nulla… e non saranno le frecce tricolori destinate a portare per un giorno migliaia di visitatori a far cambiare il trend nel 2020: come al solito, serviranno solo ad aumentare gli incassi di chi già li ha.
Non esistono solo il lungolago Marconi ed il Corso Cavour (dove pure molti negozi chiudono a cause degli affitti troppo alti).
Esiste anche la realtà cittadina delle zone periferiche, che i politici e anche le associazioni di categoria hanno da sempre trascurato, ignorando la valenza culturale e sociale delle attività commerciali che sorgono in queste zone. Ogni negozio che chiude è un pezzo di storia della nostra Arona che sparisce per sempre.
Arona sta diventando un saloon a cielo aperto dove i residenti, sempre in calo, hanno a disposizione una quantità enorme di bar, di cui molti non accessibili alle persone diversamente abili, e qui volendo si apre un altro capitolo bollente, che comunque affronteremo in seguito.
È un dato che deve far riflettere i nostri Amministratori, sicuramente c’è da fare ancora molto, per salvaguardare i negozi della periferia, ma non solo.
Come sempre concludiamo, cosa ne pensano i nostri Amministratori attuali? Attendiamo le loro risposte.
Il referente del Gruppo “Lago della bilancia”
Carlo Intelisano