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anno 2017Cronaca e attualità

Strade cittadine sicure?

martedì 20 giugno 2017
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino

L’ennesimo incidente stradale ad Arona che ha coinvolto purtroppo tragicamente un anziano di 80 anni la scorsa settimana, m’invita a svolgere alcune considerazioni sulla gestione della viabilità cittadina.
Tutto nasce dalla inopinata decisione di chiudere al traffico la parte viaria a lago che scarica sulle rimanenti arterie un traffico spropositato. Inoltre, nel caso specifico dell’incidente mortale, il marciapiede nell’incrocio via Gramsci – Corso Liberazione è ostacolato dal parziale abbattimento di un archetto piegato (così da settimane). Il cartello di Stop è visibilmente scolorito (non sostituito da anni). Lo specchio frontale visibile da Via Gramsci che favoriva la visione dell’arrivo di auto da Corso Liberazione asportato.
Non pare quindi motivato l’orgoglio degli amministratori che parlano di “Arona sicura” quando simili manchevolezze non impediscono l’accaduto. Infatti non è in essere una sostituzione di cartellonistica vetusta. Non si ha alcuna cura di rimuovere una serie di indicatori stradali posizionati ad altezza di occhi di persone alte 1,80 quali quelli che ad esempio si notano all’inizio della stessa Via Gramsci o in Via Monte Grappa o sulla rotonda di Corso Liberazione etc. (Art. 81 com. 5 decr. 495 n. 92 a modifica art. 39 cod. str. Tutti i segnali insistenti su marciapiedi o comunque su percorsi pedonali devono avere un’altezza minima di 2,20 m.)
Lo so. Come sempre si dirà che nei 30 anni precedenti non si era fatto nulla.
Certo, aggiungo io, come nel caso della Biblioteca cittadina, lasciata così dal 2010 ad oggi (primo mandato amministrazione Gusmeroli) da un’amministrazione disattenta e distratta da altre incombenze.
Concludo suggerendo che nel caso in cui si decidesse prima o poi di provvedere alla sostituzione della cartellonistica non in regola con il codice della strada, la si esegua senza oneri per il contribuente visto che l’errore è da imputare alla leggerezza di chi ci amministra.

Fabrizio Anchisi Arona

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