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anno 2016Cronaca e attualità

Campanile o ponte radio?

Il campanile della Collegiata (una torre medievale poi sopraelevata con la cella campanaria e il fastigio barocco), oltre a far risuonare le sue campane, è diventato negli ultimi tempi una stazione di trasmissione per gli impianti di videosorveglianza e filodiffusione. Nella torre campanaria fin dall’installazione delle prime telecamere di videosorveglianza dislocate in città, erano comparse alcune antenne che si notavano soltanto passando nel vicolo tra le due chiese. Con l’installazione dell’impianto di filodiffusione, come da determina n. 194/2016 per una spesa complessiva di 46.342,92€ con I.V.A. realizzata in occasione dell’Arona Airshow e utilizzata anche per lo spettacolo piromusicale della Lunga Notte, il campanile risulta invaso da nuove antenne. Si possono vedere ora 8 antenne disposte su tre lati della torre campanaria accanto alle campane, e vicino alla base del campanile una grande antenna rivolta verso il comune. Dall’estate all’autunno, le antenne da bianche che è il colore originale, sono state verniciate di grigio, forse per non dare nell’occhio. Le antenne, che sembrano appartenere alla tecnologia HiperLan, permettono di realizzare una Lan privata con una trasmissione radio dei dati nella gamma di frequenza di 5 Ghz. Queste antenne sono collegate con altre “installate a vista” del campanile in prossimità degli impianti, come sulla torre Littoria sul lungolago.
Di questa impiantistica non si è trovato nell’archivio del sito del comune una convenzione con la parrocchia di Arona, e neanche – visto il brutto impatto architettonico – una autorizzazione dalla soprintendenza ai beni culturali e dalla commissione paesaggistica. Una nota della Cei (Conferenza episcopale italiana) invita a non installare e far disinstallare antenne e eventuali impianti esistenti dai campanili, ricordiamo che il campanile è anche in stretta vicinanza di un istituto scolastico.

aggiornamento del 21 ottobre 2016
A seguito del commento pubblicato sulla pagina
Campanile_ChiesaCollegiata_commentoAntenne_20161019
contattato via email il parroco don Claudio Leonardi per chiedere un chiarimento, ci risponde così:

Le nuove antenne sono state installate, sul campanile di proprietà della parrocchia senza alcun consenso.
Di quelle antiche non è stata trovata traccia di convenzione.
Il consenso è condizionato da due autorizzazioni: quella dei beni culturali del Piemonte e quella dell’Ufficio amministrativo della Curia Vescovile che tiene presente la direttiva della Cei di non installare antenne sui campanili a meno che non siano di pubblica utilità.
Il comune si è impegnato a chiedere l’autorizzazione dei Beni Culturali, avuta quella, chiederò – dopo aver sentito il parere del Consiglio per gli affari economici della parrocchia – il consenso dell’ufficio amministrativo per stilare una regolare convenzione.
Il parroco

Come possiamo quindi apprendere l’impianto è stato posato senza nessuna autorizzazione, ma si cercherà ora di ovviare in qualche modo anche se, con l’arrivo della fibra ottica da parte di TIM nel centro storico, il comune potrebbe attivare dei collegamenti anche più performanti senza l’utilizzo di questa tecnologia di trasmissione wireless, e comunque avrebbe potuto, con i lavori realizzati sul lungolago iniziare a realizzare una propria rete civica in fibra ottica come ha realizzato da tempo il comune di Verbania. Ricordiamo che Arona, città turistica, non offre nemmeno aree WiFi e quelle disponibili in biblioteca o all’ufficio turistico sono malfunzionanti o di scarsa qualità.

aggiornamento del 3 novembre 2016
Abbiamo potuto constatare e vi aggiorniamo come dalle foto che trovate nell’album, che mercoledì 2 novembre sono state rimosse tutte le antenne che avevano visto posizionate sulla torre campanaria del campanile della Collegiata e quelle sulla Torre Littoria sul lungolago Marconi. Di conseguenza non sono più attivi i servizi di filodiffusione e videosorveglianza che erano collegati a queste antenne. Non siamo al corrente delle motivazioni che hanno portato alla rimozione e siamo ancora in attesa di una risposta della soprintendenza.

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