Incontro “Carcere e società: proposte di umanizzazione”
sabato 7 maggio 2016 – ore 16.30, Sala Tommaso Moro ex Sala Consigliare – Comune di Arona
Alla tavola rotonda “Carcere e società: proposte di umanizzazione” moderati da Mattia Marinolli sono intervenuti Elena Lombardi Vallauri, ex-Dirigente Penitenziario della casa di reclusione San Michele (AL) dove sono stati realizzati gli scatti della mostra “Guardami”, Marco Girardello – cooperativa sociale Divieto di sosta (Verbania) e Alessandra Alessandri di Amnesty International (sezione di Novara). Il tema trattato ha voluto come nell’ultimo incontro con Stefano Anastasia sottolineare la necessità di riconoscere la dignità della persona umana anche dietro alle mura delle carceri. Partendo dalla testimonianza di Elena Lombardi Vallauri che ha iniziato la sua carriera presso un carcere minorile e poi presso il carcere per adulti di Verbania e che ora dirige la Casa di Reclusione per detenuti di Asti inserito nel circuito alta sicurezza è emersa la difficoltà di non riuscire a portare questa umanizzazione dovuta spesso alla carenza del personale e alla poca formazione culturale, che preferisce far svolgere al detenuto una quieta quotidianità nelle loro celle, e per il personale il non volersi nella maggior parte dei casi accollarsi responsabilità. Si è parlato ad esempio dei progetti “Banda Biscotti” e “Il pane quotidiano” realtà per il quale anche la particolare conformazione logistica all’antica delle carceri stesse non hanno aiutato la loro partenza. La necessità però di far passare questi progetti e farne conoscere alla gente la loro realtà, e i successi raggiunti con prodotti di alta qualità, è una cosa molto importante e ne ha dato testimonianza anche con un intervento dal pubblico Claudia Bersani dell’area sociale di Novacoop che distribuisce nei propri supermercati questi prodotti. È intervenuto anche Massimiliano Caligara dell’associazione Amici del Lago Onlus ricordando quanto era stato fatto con gli interventi di pulizia ambientale sui comuni del territorio con i detenuti del carcere di Verbania e ringraziando Mattia Marinolli per aver permesso con la sua mostra di parlare nuovamente del tema della carceri, ha lanciato una sfida di ritrovarsi fra qualche mese intorno ad un tavolo con un progetto da presentare e da attuare per la rivalorizzazione del detenuto come persona per renderlo utile come era già stato dal 2005 al 2010 in attività fuori dall’istituto penitenziario.
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