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anno 2021Cultura e spettacolo

Mostra personale “una settantina …di emozioni” di Giancarlo Fantini

da domenica 29 agosto a domenica 12 settembre 2021 – Spazio Moderno, Via Martiri della Libertà 38 
È stata inaugurata domenica 29 agosto alle ore 16.00 presso la Spazio Moderno di via Martiri della Liberta ad Arona la mostra personale di Giancarlo Fantini “una settantina …di EMOZIONI” con la presentazione della dott.ssa Alice Chirico (Università Cattolica di Milano – Experience Lab). La mostra sarà aperta fino a domenica 12 settembre tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00, sabato e domenica anche dalle 10.00 alle 12.00. All’interno dello spazio espositivo saranno ospiti sabato 4 settembre alle ore 16.00, Rudi Toffetti, geobiologo, rabdomante e radioestetista che presenterà: L’energia dei luoghi, l’energia del sacro. Domenica 5 settembre alle ore 16.00, Lucia Enrici presenta: Lo Yoga della risata. Sabato 11 settembre alle ore 21.00 si svolgerà la premiazione della VII ed. del concorso letteralpoeticofotografico Latitudini (S)velate – Associazione Licenza Poetica.

La presentazione della mostra dal manifesto dell’autore
Per la prima volta dopo alcuni anni una personale davvero tale: espongo infatti da solo senza amici e compagni di viaggio. È stata una scelta precisa e ben meditata: perché, se “ripartenza è, tale deve essere e quando si viaggia da soli i risultati sono anche più evidenti. Per la prima volta dopo un pò di tempo, ritornano i numeri degli anni più produttivi: anche se la spiegazione prima dell’aver realizzato 12 nuove tele è da ricercarsi nella clausura forzata dal virus poco più di 7 nuovi metri quadri colorati sono, in ogni caso, un buon risultato in termini di risultati. Per la prima volta però, questi numeri mi hanno consentito di realizzare un calendario tutto nuovo e fatto appunto di 12 pagine, una per ogni mese del 2022: e questo, che nel frattempo è diventato oggetto da collezione, farà ancor più felici i fortunati possessori…
A proposito di novità devo dire che ve ne sono anche altre: a partire dalla presentazione della mostra, con tutti gli annessi e connessi, di cui meglio e più diffusamente diranno i giornali e il web. C’è poi anche la mia attività di scrittura, che col primo libro “Erbe, arbusti e alberi per il corpo e lo spirito ha recentemente ricevuto un importante riconoscimento nazionale, in occasione della 19° edizione della rassegna della Microeditoria, in occasione della quale, in quel di Chiari (BS) mi è stato assegnato il primo premio della saggistica a tema ambientale.
Nel frattempo ho anche consegnato all’editore il mio secondo “Vegetali selvatici commestibili”, mentre già siamo a pagina 60 del terzo “in giardino”: cosi, tra qualche mese, conclusa la trilogia, magari si realizzerà anche un bel cofanetto e allora ci sarà più tempo per colorare.
A proposito di colori invece devo segnalare, soprattutto a meno attenti tra i visitatori, una caratteristica tecnica che in questo anno mi è parsa più consistente rispetto al passato: si è infatti sensibilmente ridotta la gamma dei colori utilizzati: potrebbero esserci alcune spiegazioni, prima fra tutte il fatto di dover/voler lavorare in contemporanea su più tele addirittura con soggetti molto diversi tra loro.
Ma, forse c’è anche dell’altro e qualcuno/a mi potrebbe aiutare nella ricerca di spiegazioni che, oltre ad essere credibili mi possano essere d’aiuto per migliorare i risultati: di mio posso solo aggiungere che sempre più frequentemente mi sento attratto da certe tinte e tonalità che, inevitabilmente, col passare degli anni, si sono ampiamente modificate.
I soggetti, invece, si fanno avanti da soli, a volte quasi con prepotenza e ci sono inoltre dei temi ricorrenti, quasi che non mi ritenessi soddisfatto di come li ho interpretati in occasioni precedenti.
In aumento, infine, sono quelli che mi vengono “regalati” da altri: segno questo molto evidente del fatto che, per fortuna, ci sono talune sensibilità diffuse.
Perciò, se è pur sempre vero il detto secondo il quale “non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace”, mi sembra ancor più credibile che, in questa, come in altre attività, ci siano sempre in circolazione delle belle persone che della difesa e promozione della bellezza hanno fatto una scelta di vita.
Ovviamente, se ciò si può rilevare anche grazie alla possibilità di diffondere immagini (e non solo) attraverso le varie forme di connessione telematica, resto sempre dell’idea che una mostra sia sempre meglio della visione attraverso uno schermo, grande o piccolo che sia. Soprattutto nel mio caso, in quanto l’utilizzo di materiali altri oltre ai colori, diventa particolarmente apprezzabile dal vivo, al tatto. Finché ne avrò la possibilità e capacità, comunque, cercherò di continuare nella mia ricerca dei materiali che riterrò più idonei a rappresentare i luoghi e gli oggetti che decido di volta in volta di dipingere:
l’unico limite, superato in questo anno in una sola occasione, è quello di (ri)trovare sempre in natura i materiali utilizzabili al caso.
Indipendentemente dall’evolversi della situazione sanitaria, aggiungo qui che, comunque, il prossimo anno (e quindi la prossima personale) potrebbe riservare una qualche sorpresa. Vedremo.
Intanto ci gustiamo questa “settantina di emozioni”, il cui titolo è frutto di un concorso di idee tra Muse. Le quali, come le fate, non si mai sono estinte. Perché basta saper vedere poiché a guardare son capaci in tanti.
Giancarlo Fantini

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