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ex Monastero della Purificazione

ex Monastero della PurificazioneFondato nel 1590 ad opera dell’aronese Clemenza Ruga, sotto il patronato della contessa Margherita Trivulzio Borromeo, madre del cardinale Federico, il convento della Purificazione fu il primo istituto monastico femminile sorto in città.
Acquisiti grazie a una donazione di privati, i suoi locali erano compresi tra l’allora Prato Oliveto (oggi piazza San Graziano) e la contrada di San Cristoforo (poi di San Carlo, quindi corso Cavour): si trattava di uno spazio piuttosto ampio, comprendente due cortili, un giardino ed un piccolo oratorio, che fiancheggiava la ruga collegante il Prato Oliveto con la contrada di San Cristoforo (attuale via C. Battisti).
La congregazione di suore, definitivamente approvata dall’autorità ecclesiastica nel 1598 sotto il titolo della Purificazione di Maria Vergine, aveva il compito particolare di istruire le ragazze, che a tale scopo venivano ospitate all’interno della struttura; la prima superiora fu la stessa madre Clemenza Ruga.
Non trattandosi di un ordine di clausura, le religiose assistevano alle funzioni nella vicina chiesa di San Graziano, dove si trovava anche il loro sepolcro: la direzione spirituale era esercitata dai padri gesuiti. Soppresso il convento durante il regime napoleonico, nel 1810, l’immobile fu destinato ad usi civili, fino a diventare, all’inizio di questo secolo, la popolare osteria Quaranta.
Negli ultimi anni, acquisito in parte dal Comune e restaurato, è divenuto sede di mostre ed esposizioni. A causa dei molti interventi subiti dopo la partenza delle suore, poche strutture sono oggi attribuibili con certezza all’antico convento: fra queste i locali dell’antico oratorio, visibili dal tratto di via C. Battisti che porta al corso Cavour, nei quali si trovano tracce di affreschi.
All’interno della struttura dell’ex convento, cui oggi si accede attraverso un portone carraio, si trova un bel cortile acciottolato con fontana, che parrebbe risalire al periodo antecedente la soppressione.
I locali sono ora occupati dalla biblioteca comunale intitolata al Sen. Avv. Carlo Torelli; nel piano inferiore si può notare la struttura suggestiva di cantina ottocentesca con volte a mattoni e pavimento in acciottolato.
In altre cantine più piccole, nell’ala opposta del fabbricato sempre adibita a biblioteca, vi è una colonna ottagonale di reimpiego in serizzo, proveniente forse da uno spoglio della vicina abbazia benedettina, e un vecchio pozzo la cui particolarità è che vi si può attingere sia dal piano stradale (con accesso protetto da una vetrata, visibile da via del Mulino), sia dal piano inferiore, cioè quello delle cantine.

posizione: Piazza San Graziano  coordinate: N45.76131 E8.56063 Mappa»

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