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giovedì 22 marzo 2007
“Grido silenzioso di donne schiave”

convegno "Grido silenzioso di donne schiave"Davvero pochi erano i posti a sedere non occupati, al cine-teatro San Carlo di Arona, giovedì sera 22 marzo, in occasione dell’incontro-dibattito organizzato dal Lions Club Arona Stresa. La capiente sala ha potuto ospitare a stento le quasi quattrocento persone presenti, con una rappresentanza significativa di sindaci dei comuni che si affacciano sul lago Maggiore.
Grandissimo successo, infatti, ha registrato l’iniziativa promossa dal suddetto prestigioso sodalizio al fine di offrire alla cittadinanza una preziosa occasione per riflettere sulla drammatica realtà della tratta internazionale di donne straniere a scopo di sfruttamento e della loro riduzione, spesso anche sulle nostre strade, in stato di vera e propria schiavitù. Il  significato dell’iniziativa è stato illustrato all’inizio della serata da Mauro Ramoni, presidente del Lions Club Arona.Stresa.
Alla luce degli interventi che si sono suggiti dopo la visione la visione del film del regista novarese Alberto Cicala “Lagos-Novara senza ritorno”, il titolo scelto per la serata dagli organizzatori “Grido silenzioso di donne schiave” si è rivelato di una cruda ed incredibile verità.
Particolarmente incisivi i due interventi dei magistrati di Novara e di Verbania, che si occupano dei reati relativi allo sfruttamento della prostituzione e della riduzione in schiavitù. Ciro Vittorio Caramore, che presso la Procura della Repubblica di Novara ha istruito ormai oltre 200 procedimenti in materia, è stato categorico nell’affermare e ribadire che “dietro la cosiddetta prostituzione di donne per lo più straniere ci sono situazioni di sfruttamento estremo” che la coscienza civile non può in alcun modo accettare o ridimensionare. Di fronte ad un simile disprezzo della dignità umana, non sarebbe assolutamente fuori luogo ipotizzare la criminalizzazione della figura del cliente. “Non siamo, infatti, in presenza di un esercizio libero della prostituzione, ma di una delle violazioni più gravi dei diritti umani”. Ancora: “Esaminando alcuni fascicoli processuali vi assicuro che, di fronte alle storie agghiaccianti raccontate dalle donne vittime di tratta, faccio fatica a proseguire la lettura”.  Il Pubblico Ministero di Verbania, Fabrizio Argentieri, dopo aver richiamato la legge 228 del settembre del 2003  che ha riformulato il reato di “riduzione in schiavitù” (art. 600 c.p.), ha concordato con il collega di Novara nello stigmatizzare lo sfruttamento disumano che caratterizza la prostituzione dell’era della globalizzazione.
Seguite con interesse e viva commozione le testimonianze di chi opera quotidianamente per la tutela della dignità delle donne finite nell’inferno della tratta. Andrea Lebra, presidente dell’associazione “Liberazione e speranza” che da ormai otto anni opera per realizzare specifici progetti promossi dall’Amministrazione Provinciale di Novara, si è soffermato su “sei parole” (tratta, orrore, indignazione, sostegno, cliente, consapevolezza) che esprimono in modo compiuto e corretto il “grido silenzioso di donne schiave”, vittime di un reato che dovrebbe inquietare le coscienza di ogni persona di buona volontà. Realistica e sconsolata la riflessione di Lebra sulla figura del cliente: “Purtroppo la legge penale, mentre colpisce con severità, per il reato di ricettazione, chi compra un oggetto d’arte rubato, si dimostra indifferente quando ad essere comprato è un corpo schiavizzato”Anna Maria Pela, religiosa delle Suore della carità di Santa Giovanna Antida, ha offerto una testimonianza di grande spessore umano e religioso, soffermandosi sulla storia drammatica di due giovani ragazze ospitate nelle case di accoglienze. Massimo Tosi, assessore alle politiche sociali della Provincia di Novara, dopo aver illustrato l’impegno dell’amministrazione provinciale sulla lotta contro la tratta, ha rivolto un vibrante appello al pubblico perché “tutti possiamo dare il nostro piccolo ma insostituibile contributo perché tante piccole gocce di solidarietà facciano crescere un grande albero all’ombra del quale tutti si possa stare meglio”.
Elisa Bazzica, già sindaco di Arona ed assessore alle politiche sociali della Provincia di Novara fino all’anno 2004, ha introdotto, coordinato e concluso la serata, offrendo delle efficaci  e struggenti riflessioni, impreziosite da efficaci citazioni di poeti antichi e moderni.
Una serata, insomma, di grande coinvolgimento emotivo. Gli organizzatori ringraziano anche gli organi di stampa per aver adeguatamente pubblicizzato l’incontro.


comunicato del 23.03.2007




“Grido silenzioso di donne schiave”


Grido silenzioso di donne schiave      E’ l’efficace titolo dato all’incontro-dibattito promosso dal Lions Club Arona-Stresa sul tema drammatico della tratta internazionale di donne straniere a scopo di sfruttamento e della loro riduzione, spesso anche sulle nostre strade, in stato di vera e propria schiavitù.
      I lions del club Arona-Stresa già concretamente svolgono un’opera di sostegno e di fornitura di attrezzature per le case protette di accoglienza che fanno capo all’associazione “Liberazione e speranza”.
      Quest’altra iniziativa avrà luogo giovedì sera, 22 marzo, con puntuale inizio alle ore 21, presso il cine-teatro San Carlo di Arona (Via don Minzoni 11).
      Dopo la proiezione del breve film-documentario del regista novarese Alberto Cicala, “Lagos-Novara: senza ritorno” (film tratto dalla vera storia di una ragazza aiutata dall’associazione “Liberazione e speranza”), sono previsti due qualificati interventi da parte dei magistrati che, presso le Procure della Repubblica di Novara e di Verbania, si occupano dei reati relativi allo sfruttamento della prostituzione straniera e alla riduzione in schiavitù: Ciro Vittorio Caramore, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara e Maria Elisabetta De Benedetto, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verbania.
      La serata sarà introdotta dal Presidente del Lions Club Arona-Stresa, Mauro Ramoni, e sarà coordinata dalla lion Elisa Bazzica, ex sindaco di Arona ed ex assessore provinciale alle politiche sociali.
      Sono previste tre “testimonianze”.
      Andrea Lebra, presidente dell’associazione “Liberazione e speranza”, riferirà sull’attività svolta, in provincia di Novara, a favore delle donne vittime di tratta.
      Anna Maria Pela, religiosa delle Suore della carità di Santa Giovanna Antida, interverrà in qualche modo a nome di tutti gli istituti religiosi femminili che, a Novara come in Italia, si stanno encomiabilmente e coraggiosamente impegnando per la tutela della dignità delle donne finite nell’inferno della tratta.
      Massimo Tosi, assessore provinciale alle politiche sociali, illustrerà i progetti promossi dalla Provincia a tutela dei diritti di cittadinanza delle donne che si ribellano al racket.
      Serata, insomma, decisamente intensa e irripetibile. Un’occasione preziosa per acquisire informazioni corrette e di prima mano dai protagonisti di una battaglia che merita tutto il convinto sostegno da parte della cittadinanza.


comunicato del 14.03.2007
agg. 24/03/2007
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