08.05.2004
intitolazione Largo Caduti
di Nassirya
La città di Arona
in memoria
dei carabinieri, soldati e civili caduti
nello svolgimento della loro missione.
Nassirya 12 Novembre 2003
Queste le parole scolpite sulla lapide posta sopra il monumento ai caduti
in piazza De Filippi davanti al municipio di Arona e scoperta dal sindaco
Velati al fianco della signora Berta Crainz Ficuciello, madre del tenente
dei Lagunari Massimo Ficuciello, uno dei giovani militari italiani caduti
in Irak nell'attentato terroristico del novembre scorso. Larga folla e
numerose autorità e delegazioni presenti: il Generale Carlo Crainz della
Brigata aerea nell'area militare Nord, zio del tenente Ficuciello, il
Capitano Pio Moreo del Comando interregionale Nord dell'esercito, il
Comandante della sezione di polizia stradale di Novara Emanuele De
Porcellis, il Maggiore dei Carabinieri Romeo Giuseppe, il Tenente Roberto
Tullo della G.d F., il Prefetto Renato Pisano e molti amministratori, l'onorevole Daniele Galli, i consiglieri regionali Carmella e Gallarini, il
presidente della provincia Maurizio Pagani e l'assessore Elisa Bazzica,
il provveditore Pietro Cataldo, un gran numero di amministratori locali
e i gonfaloni di Paruzzaro, Oleggio Castello, Nebbiuno e Pombia.
Delegazioni e stendardi di tante associazioni militari, e poi C.R.I.,
A.V.I.S., Pro Loco Arona, la quale, per inciso, ha coordinato l'allestimento per le cerimonie.
Sul rinnovato lungolago è stato intitolato "Largo Caduti di Nassirya" lo
spazio fra i giardini e l' imbarcadero e vi si è tenuta una cerimonia
religiosa officiata dal parroco don Aldo e, proveniente da Roma, da don
Michele, già sacerdote in Arona ed in seguito cappellano militare. Don
Michele ha rivolto parole affettuose alla signora Ficuciello, ricordandone
il "dolore irreparabile, ma anche un motivo di orgoglio" ed ha citato un
giovane militare napoletano da lui conosciuto recentemente all'ospedale
romano del Celio, dove era rientrato dall'Irak, ferito da un proiettile
di kalasnikov e che gli aveva "confermato la sua determinazione di tornare
a fare ciò che faceva" in un compito di pacificazione. Ha concluso con un
invito a pregare per tutti i nostri giovani impegnati in missioni all'estero. Il sindaco Velati ha parlato del "vile attentato che ha strappato
la vita a 19 giovani italiani impegnati in una missione di pace. Tutta l'Italia si è inchinata nell'estremo saluto ai nostri eroi. Il fatto di
morire per una bomba piazzata a tradimento da un fanatico religioso, da un
terrorista o da un mafioso non avrebbe in sè nulla di eroico. Perchè tutti
piangono quelle vite? Perchè tutti si sentono vicini alle forze dell'
ordine? Le vittime di Nassirya, come quelle di via D'Amelio, come quelle
di Capaci e come molte altre in questi anni, magari non sono morte da eroi
, ma sicuramente da eroi hanno vissuto".
Ed ha ricordato le parole del Foscolo "a egregie cose il forte animo
accendono l'urne dei forti" dedicate al culto ed al dovere della
memoria. "Questi luoghi hanno la funzione di educare le generazione future
e saranno frequentati dai ragazzi delle scuole in cerca di conoscere le
loro radici". Per la cronaca, di giovani in questa occasione se ne sono
visti pochissimi. E sul tema ha voluto tornare il consigliere regionale
Luca Caramella polemizzando "per l' assenza totale di rappresentanze
scolastiche". Come cronista e per quello che ho potuto vedere, era
presente una preside, la signora Ghezzi Pedroli, ma nessuna delegazione
studentesca.
Caramella ha citato il Presidente della Camera Casini: "Le istituzioni
hanno un obbligo ineludibile: mantenere viva la memoria di tutti coloro
che hanno ispirato il proprio cammino terreno al rispetto dell'uomo e
della sua centralità e diffonderne l'esempio tra la società civile. Il
terrorismo non ha speranze di prevalere se si affermano il rispetto tra i
popoli e la dignità umana".
Il presidente della provincia Pagani ha ricordato la partecipazione della
signora Ficuciello alla commemorazione nel duomo di Novara e "le sue
parole forti, coraggiose". Quindi, riferito ai militari italiani caduti,
ha tratto una citazione dai vangeli: "Beati i portatori di pace perchè
saranno chiamati figli di dio". Per l' analisi politica "in Irak da parte
dei fondamentalisti si vorrebbe scatenare un conflitto mondiale di
civiltà, ma noi non possiamo e non vogliamo cedere, la strada da
percorrere è quella della solidarietà e dell'aiuto da parte dei più
fortunati a favore dei meno fortunati, ma la bontà e la solidarietà non
devono significare resa. I terroristi non riusciranno a sconfiggerci. E il
tricolore è la bandiera della pace".
Altre immagini:
foto1
comunicato
PRO LOCO Arona del
08.05.2004
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