
Ancora sversamenti di liquami fognari alla foce del torrente Vevera ad Arona
lunedì 16 giugno 2025 – Comunicato stampa
Analisi microbiologiche di Legambiente confermano sversamenti di liquami fognari alla foce del torrente Vevera ad Arona
L’associazione ambientalista comunica i risultati delle analisi delle acque superficiali dell’immissario, svolte da un laboratorio indipendente, che attestano una presenza di escherichia coli ben otto volte oltre i limiti di legge.
Il campionamento è stato effettuato nell’alveo del torrente a poche decine di metri dal prato fronte lago, dove l’amministrazione comunale organizzerà un importante concerto tra pochi giorni. Questa criticità ambientale è ormai cronica e viene riscontrata da decenni.
Il circolo territoriale di Legambiente del Verbano e del Cusio, nell’ambito delle sue numerose attività di monitoraggio e tutela degli ecosistemi lacustri ha svolto un ulteriore campionamento di routine delle acque alla foce del torrente Vevera ad Arona, in seguito ad alcune segnalazioni di residenti.
I risultati delle analisi – commissionate ad un autorevole laboratorio del territorio – hanno confermato una situazione di grave inquinamento microbiologico riscontrando ben 8.000 unità formanti colonie per 100 ml. di Escherichia Coli. Il limite previsto dalla normativa sulle acque vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) prevede di non superare i 1.000 UFC/100 ml. Mentre gli Enterococchi intestinali, rilevati nel campione delle acque si sono attestati a 500 UFC/100 ml. esattamente al livello massimo consentito dai limiti di legge.
Il prelievo delle acque del torrente Vevera è stato effettato dai volontari di Legambiente il giorno 5 giugno alle ore 7,45 nei pressi della foce a lago di corso Europa ad Arona (coordinate GPS: latitudine 45.754270 nord e longitudine 8.567727 est) in una giornata con cielo poco nuvoloso senza precipitazioni. Il campione per le analisi microbiologiche è stato prelevato in un barattolo sterile, con la temperatura dell’acqua registrata di 9 gradi e conservato in una borsa termica sino alla consegna diretta in laboratorio, avvenuta dopo poco più di un’ora dal prelievo. I parametri indagati sono enterococchi intestinali ed escherichia coli.
Il monitoraggio degli immissari del lago Maggiore, viene effettuato dall’associazione ambientalista nell’ambito della campagna nazionale Goletta dei Laghi – quest’anno giunta alla sua ventesima edizione – e proseguiranno sino a fine mese con 10 emissari complessivamente monitorati nella riva piemontese, 6 sulla riva lombarda e 5 punti anche sul lago d’Orta. I campioni raccolti nei laghi piemontesi nel mese di giugno verranno analizzati dal laboratorio di Novara di Arpa Piemonte, in base ad un protocollo di collaborazione – ormai attivo da alcuni anni – tra Legambiente Piemonte e l’Agenzia regionale di protezione ambientale.
Il circolo locale dell’associazione ambientalista ricorda che i dati negativi della qualità delle acque degli immissari ad Arona, penalizzano anche l’assegnazione delle vele nella Guida di Legambiente e Touring Club delle località balneari italiane, recentemente pubblicata, relegando Arona – insieme a Stresa – agli ultimi due posti (con solo due vele) tra le località lacustri del Verbano piemontese.
Roberto Signorelli, vicepresidente del circolo di Legambiente Gli Amici del Lago ha dichiarato: “Da ambientalista e da aronese, quando partecipo a vari convegni a livello nazionale e regionale sui laghi e sulle acque, provo un senso di imbarazzo e dispiacere per la mia città. Questa situazione critica alla foce del torrente Vevera, ormai cronica da anni, con i parametri microbiologici quasi sempre oltre i limiti di legge, dopo oltre un decennio di segnalazioni è diventata una situazione paradossale e surreale per una località, che ha la presunzione di dichiararsi turistica, senza aver risolto un requisito minimo di base come le acque pulite degli immissari a lago”.
Massimiliano Caligara presidente del circolo locale di Legambiente ha aggiunto: “Riteniamo che l’amministrazione oltre al grande impegno profuso nell’organizzazione di grandi eventi con la conseguente narrazione autoreferenziale, dovrebbe affrontare con maggiore determinazione la questione della qualità delle acque – irrisolta da decenni – e la tutela della biodiversità, salvaguardando le aree verdi fronte lago rimaste; essenziali innanzitutto per la qualità della vita dei residenti e anche per una proposta turistica di qualità, che vada oltre le semplice offerta di apericene e gelati sul lungolago, rivolta alla movida mordi e fuggi dei week end”.
Per Ufficio Stampa
Circolo Legambiente “Gli Amici del Lago APS” Verbano – Cusio – Agogna
Roberto Signorelli, Vicepresidente