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anno 2017Cronaca e attualità

Perché restare indifferenti?

mercoledì 8 febbraio 2017
La salute e la sua tutela costituiscono motivo valido per sottrarsi allo stato di apatia che – sembra – serpeggi in modo sempre più diffuso nell’odierna società; e c’è da crederci se viene anche ipotizzato che all’amore non si contrapponga più l’odio ma l’indifferenza; e ne costituisce prova, a livello locale, il 54% degli elettori che non ha esercitato il proprio diritto alle elezioni amministrative del 2015.
Al centro di queste riflessioni c’è appunto la salute, che – a nostro parere – non viene sufficientemente tutelata.

1. Condividendo la preoccupazione di chi abita in via San Carlo per l’annunciata inversione del senso di marcia in quella strada, chiediamo pubblicamente all’Amministrazione di far conoscere la ragione per la quale ha stanziato, nel bilancio 2016, la somma di € 16.000,00 per lo spostamento della telecamera ZTL (p.130 all. B DCC n° 46 del 3 ottobre 2016).
Incuriosisce conoscere cosa abbia spinto la Giunta ad assumere questa decisione perché non ne cogliamo – a prima vista – i vantaggi e la necessità; anzi – pur a parità di veicoli in transito – peggioreranno le condizioni di viabilità e di salubrità dell’area nel tratto iniziale della via, ove si trovano Municipio, Chiesa parrocchiale e CAP.
E a respirare i gas nocivi degli scarichi delle automobili in transitano sarà un maggior numero di cittadini, rispetto agli abitanti della via, in conseguenza della frequentazione dei tre siti citati.
Spendere dei soldi per peggiorare le condizioni attuali e per ampliare la rosa dei cittadini che le subiscono non è – di per sé – un buon modo di amministrare la città.
Ove dovesse occasionalmente e/o temporaneamente rendersi necessario riequilibrare numericamente le uscite dalla città, l’Amministrazione può provvedervi con uno specifico atto.

2. Cosi come dovrà fare, a settembre, in occasione del programmato raduno di auto storiche per farle transitare in corso Cavour.
Questo occasionale transito, essendo le auto “storiche” – in circolazione da almeno vent’anni – vetture non catalizzate antecedenti alle norme Euro 1, sarà una ulteriore prova, se ve ne fosse stato ancora bisogno, che “a tutelare la salute delle persone” questa Amministrazione non ci pensa proprio.
Ci vuole davvero “coraggio” farne passare, circa 50 automobili, in quel budello di strada e per di più in una giornata estiva in cui i nocivi gas di scarico delle autovetture possono addirittura propagarsi, essendo finestre e balconi aperti, all’interno delle abitazioni.
Ma la ZTL sul lungolago non è stata istituita per motivi ambientali (cioè per ridurre l’inquinamento derivante dagli scarichi delle vetture)?
Sarebbe bastato pensare che il 30% della popolazione locale è composta da ultra sessantacinquenni, per tracciare un percorso alternativo e meno impattante sulla salute dei residenti nella via. Così come dovrebbe – di per sé stesso – aversi il dovere civico di favorire, più in generale, condizioni e/o stili di vita che preservino maggiormente questa numerosa componente della collettività locale.
Purtroppo assistiamo – da tempo – che le decisioni assunte nel Palazzo tendono prioritariamente ad assecondare la vanità del proprio “io” e solo dopo a soddisfare il bisogno degli “altri”.
D’altra parte va ulteriormente ribadito, e ad alta voce, che l’ipotizzata inversione del senso di marcia in via San Carlo e il previsto transito delle auto storiche in corso Cavour sono conseguenze (e chissà quante ne seguiranno ancora) di due scelte (visibilità di un tratto di fondamenta delle vecchie mura della città e attivazione di una sola corsia di marcia in corso Marconi) tra loro correlate, che non a soddisfano un bisogno della popolazione pregresso e neanche emergente.
Sono state fatte semplicemente per narcisistica gratificazione “venduta” da chi amministra la collettività come “opportunità di sviluppo turistico” della città a seguito del rinvenimento di una parte delle fondamenta delle antiche mura di Arona.
E qui sta il punto: che senso ha
– aver speso dei soldi in più rispetto il programma iniziale,
– aver dimezzato una carreggiata nel suo punto più stretto (proprio oggi che anche per motivi di sicurezza si tende ad aumentare le dimensioni degli spazi pubblici),
– aver ulteriormente peggiorato la viabilità cittadina,
per rendere visibili delle parti di fondamenta, delle quali non solo si conosceva già l’esistenza ma anche il tracciato, pesantemente rimaneggiate all’inizio del secolo scorso per allargare la sede stradale, e non più visibili già in quel tempo non sostenendo un muro che non c’era più? (in breve: trattasi di parti di fondazioni cioè murature sottoterra non visibili sin dall’origine!).

3. Indice di valutazione di questo “prospettato” sviluppo turistico è il pernottamento in strutture ricettive locali, che abbiamo voluto raffrontare nell’arco temporale dell’ultimo triennio, e per incidenza giornaliera ben sapendo che la maggiore concentrazione si è avuta nei mesi estivi.

Pernottamenti_Arona2016

E poiché dal maggio 2016 quelle fondamenta costituiscono la novità attrattiva aronese, c’è da capire:
-se la maggiore presenza in città rispetto al 2015 vada ricondotta a questa novità,
-quale potenzialità attrattiva abbiano in futuro quelle fondamenta, o
-se questa presenza turistica sia da correlare, molto più semplicemente, alla vocazione turistica del territorio, che la scorsa estate, favorita anche dal bel tempo, ha calamitato una quota parte dell’alta percentuale di Italiani che hanno fatto le ferie restando in territorio nazionale; sia il lettore a trarre la conclusione.
Noi ci limitiamo a osservare che, in termini di disagio viario, i cittadini stanno pagando un prezzo che va ben oltre il beneficio che la città ha tratto nell’anno 2016 da queste presenze.
E se al dire del Giusti: “che i più tirano i meno è verità, posto che sia nei più senno e virtù”, l’indifferenza (che non è virtù) mostrata dal 54% degli elettori non legittimava, ieri, e non legittima, oggi, Sindaco e Giunta a realizzare opere e investimenti, soprattutto in quella parte di lungolago caratterizzante il profilo identificativo della città, sottraendoli a qualsiasi forma di espressione della volontà popolare, essendo presenti nell’ordinamento comunale gli strumenti utili ed idonei a coinvolgere all’evenienza la comunità.

4. E poiché emerge dalle recenti esternazioni del Palazzo che, sin dai primi momenti del rinvenimento delle fondamenta, si fosse a conoscenza della possibilità di assicurarne ugualmente la visibilità in altri tratti del lungolago, si intravedono – poco per volta – i contorni della gravità dell’operata scelta.

Paragrafando un vecchio detto cinese, vale la pena dunque “sedersi in riva al fiume e aspettare di ……..” visionare vecchi documenti cartacei per ritornare sull’argomento con maggiori conoscenze e informazioni.

Potrebbe trovare infatti conferma l’ipotesi che i lavori di risanamento idrico fognario in corso d’esecuzione nel centro storico abbiano fornito solo il pretesto per connotare “d’urgenza” la volontà di valorizzare storicamente e archeologicamente un tratto di sottosuolo urbano, che sarebbe potuta essere manifestata in un tempo successivo con maggiore ponderatezza e sicuramente con un più ampio consenso.

E come suole dirsi “la gatta frettolosa fece i gattini ciechi”, essendo visibili nel tessuto urbano i segni della menomazione procurata.

M. Cavalli – A. Di Natale – M. Ziggiotto

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